Un evento musicale con tre composizioni in prima mondiale e talk condotto da Valentina Lo Surdo
Domenica 3 ottobre alle 21.00, presso la Chiesa di San Francesco, si è concretizzato un importante evento musicale. All'interno del progetto “Lo stato dell'arte” l'Associazione Gaggia, come partner ha commissionato alle compositrici Carla Magnan, Carla Rebora, Rossella Spinosa e Maura Capuzzo la scrittura ad hoc di nuove opere che celebrassero l'anniversario dei 600 anni della caduta del Patriarcato d'Aquileia, realizzando la prima mondiale delle esecuzioni.
Un pubblico insolitamente vasto per la musica contemporanea ha potuto ascoltare così le tre parti de “Gli Uncini del Diavolo” di Carla Rebora e Carla Magnan e “Splende Muta la Luna”, 10 miniature di Rossella Spinosa, eseguite da un gruppo di emergenti artisti regionali formato da Sebastiano Gubian al pianoforte, Teresa Vio viola e violino, Francesco Spinosa violoncello, Andrea Corazza clarinetto, Milica Tomic al flauto e Giulia Diomede mezzosoprano, lo stesso organico del “Pierrot Lunaire” di Arnold Schoenberg. Ha accolto il pubblico l'installazione elettronica creata dalla specialista Maura Capuzzo, appositamente concepita per la sonorizzazione del tempietto longobardo e altri spazi del monastero di Santa Maria in Valle. Il tappeto musicale è stato realizzato elaborando il tema tratto dall'organum “Ave gloriosa mater salvatoris”, ritrovato da Andrea Rucli nell'archivio cividalese.
Ha arricchito e movimentato la serata un talk coordinato dalla conduttrice RAI Valentina Lo Surdo che ha coinvolto le compositrici, lo storico e scrittore friulano Angelo Floramo, autore di otto storie immaginarie a partire da altrettanti frammenti ritrovati presso gli archivi della biblioteca del Comune di Cividale, fondi risalenti al XV secolo, gli stessi da cui Andrea Rucli ha recuperato il materiale musicale messo poi a disposizione per le opere musicali. Il professor Floramo, le compositrici e il committente musicale hanno raccontato le sfide e le opportunità incontrate nel dare nuova forma e vita all’antico attraverso il contemporaneo.