La Gaggia invitata ad inaugurare la 33a edizione del festival di musica contemporanea Chromas a Trieste
il prossimo sabato, 26 ottobre nella sala del Conservatorio Tartini alle ore 18.00
A Trieste e a Castelmonte una bella collaborazione tra la Gaggia e l'Associazione Chromas. Un concerto che tratta del rapporto tra meditazione e creazione, dell'esperienza interiore che raccoglie nella sua pura osservazione di sé nuove percezioni, nascoste in noi, come il candore amorevole dello sguardo della Madonna del Santuario di Castelmonte nasce e emerge dalla sua scura carnagione.
Tra i brani in programma spiccano, per affinità al luogo, i “Canti dell’eremo”, di Gabrio Taglietti, in prima esecuzione, per viola e pianoforte, nati dalla meditazione sulla caducità della vita. Caducità che rivela il mistero dell’Eterno, eterno risuonare di bagliori sonori sulla via del silenzio. Ma la profonda, arcaica vena mistica ortodossa trasuda copiosa anche nella laicità di stato del quintetto di Šostakóvič. Di natura sciamanica è invece la magica origine del ferro narrata nel nordico Kalevala, magistralmente evocata in musica da Silvia Colasanti. Il tempo di quartetto di Anton Webern risuona come una confessione, ultimo colpo di coda di un linguaggio esausto, che si apre al silenzio della ricerca.